mercoledì 28 aprile 2010

Poteva essere un massacro

Domenica 25 aprile, Fenera Run, 32Km e rotti fra salite spaccagambe da fare rigorosamente al passo e discese ripidissime sotto il primo vero sole caldo dell'anno.
E proprio il sole deve essere stato la causa di tanti malesseri che lungo la strada mi è capitato di osservare.

La partenza è alle 9 del centro sportivo di Cavallirio. Il trail di 61Km è già partito due ore prima, ma dopo il passaggio in vetta al Fenera capiterà spesso di "correre" insieme a qualcuno di loro (non naturalmente all'immenso Zarantonello o alla ancora più grande Cecilia Mora).

Nei primi metri su asfalto tutti attorno a me paiono aver voglia di scherzare anche se qualcuno accenna un timido "fra qualche Km, vediamo chi avrà ancora la forza di parlare".
Così è infatti.

Dopo i primi 4 Km percorsi attorno ai 6'40/Km, si lascia la strada per un sentiero che si inerpica fra le vigne, ed è subito fila indiana a 12'/Km.
Sono praticamente insieme ad Anna e Felice, con Marco qualche decina di metri davanti.
Sulla salita sento tutta l'invidia altrui per la presenza di Mika, che si suppone tiri (ed in effetti in certi punti lo fa, mentre in altri si lascia distrarre dagli odori del bosco).

Scollinata la prima asperità (scopro ora dalla carta chiamarsi "La Pelosa" - 658 slm) si procede più o meno in costa fino al primo ristoro al Km 7 (49'30") dove mi fermo per far bere Mika (lo aveva fatto solo prima della salita e ne aveva proprio bisogno), perdendo di vista Anna e Felice.
Nella prima salita ho subito avvertito dolore alla schiena, dovuto ritengo alla forte pendenza e al fatto di dover procedere in fila indiana.
Il percorso è molto bello, ma è già chiaro che sarà durissima.

Lasciato il ristoro (Croce del Teso, 712 slm), il tempo di raccogliere una bottiglia lasciata da un altro corridore a bordo strada (ma come si fa??) e si procede fra i boschi verso il Fenera passando da Punta Bucciolini (787), San Bernardo (774) e Tre Croci (831).
Corro per un paio di chilometri in compagnia di Mauro, che sta preparando la Monza-Resegone, ma appena si riprende a salire verso la "vetta" del Fenera ecco ricomparire il dolore alla schiena, accompagnato da continue stilettate all'alluce sinistro (forse per colpa dell'unghia nera che mi sono procurato qualche tempo fa).
Piano piano perdo contatto da Mauro ma è più saggio procedere con il proprio passo.
In cima al Fenera giungo in 1h57 (e sono solo 13Km!!)
Abbondante ristoro (anche se termina l'acqua...ma per fortuna ho la mia per far bere Mika) e poi si riparte a capofitto nel bosco.
Un po' annebbiato procedo guardingo, ma tanto il dolore alla schiena, quanto quello all'alluce spariscono.
Mika è sempre al guinzaglio, anche se sarebbe stato più intelligente lasciarla libera visti un paio di punti un poco pericolosi per il fango.
18° chilometro: nuovo rifornimento, questa volta privo di sali, ma con Mika che trova i pezzi di colomba buttati nel bosco per i cinghiali (o almeno così mi dice la ragazza che gestisce il ristoro). Inutile dire che non ne rimane nemmeno una briciola dopo che è passato l'aspirapolvere con 4 zampe.

Fermi al ristoro ci sono 3 atleti della 60Km (per loro il ristoro è al 34°) in crisi. Dopo aver sentito che la prima navetta per il recupero dei ritirati è a 8Km, decidono di riprendere e con loro faccio quello che resta della discesa (per lo più su asfalto) e il primo tratto della salita.
Già, se salire al Fenera era duro, la salita verso Motto Boretto e Croce del Gallo è tremenda.
Mi fermo a più riprese, osservato da Mika. Sono raggiunto e superato da tanti, compresa la bravissima Roberta di FiatoCorto.org che arriverà al traguardo quasi un'ora prima di me.
Per dare una misura del "problema", mi ci vuole un'ora (60 minuti) per fare due Km!!
Per fortuna che la crisi e la salita finiscono.

Addio obiettivo di terminare nelle 5 ore, oramai si tratta solo di arrivare!
Ed è con questo spirito che decido di proseguire, anche quando passo a fianco della famosa "navetta" dei ritirati.
C'è ancora da risalire verso la Croce del Teso (dove è previsto l'ultimo ristoro), ma fortunatamente si tratta di una gippabile, con pendenze "abbordabili", per quanto comunque affrontate al passo.
Dopo il ristoro (acqua, sali, arancia, fetta biscottata e marmellata) il sentiero scende. Siamo al Km 25, ne mancano poco più di 7 all'arrivo e sono quasi le 14.
Non sono sufficientemente lucido per controllare Mika, così la lascio libera. Lei dimostra subito di non essere stanca andando in esplorazione del bosco.
Km che ci separano dal traguardo sono percorsi corricchiando dove possibile e camminando dove invece non ce la faccio.
In fondo alla discesa si segue per un tratto il torrente e Mika approfitta per fare il bagno, cui fa seguire delle rotolate nell'erba.
Arriviamo alle 15.13, dopo 6h12'08.

La buona notizia è che stiamo bene e che ci aspettano un tris di primi e un paio di birre (Mika ha solo mangiato, lasciando le birre a me!).

Poteva essere un massacro...ma ce la siamo cavata.

3 commenti:

  1. dai stefano, hai portato a casa la pellaccia :-)))
    mika voto 10

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  2. sisi e mi sono pure divertito in certi momenti (in altri un po' meno!)

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  3. Queste gare è già un risultato finirle.
    Se penso alle mie garette piatte di 10k su comodo asfalto un pò mi vergogno :-)

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